Mentre si fa sempre più acceso lo scontro tra ministero dell’Interno e presidenza della Regione Sicilia sulla chiusura degli hotspot, al punto tale che ieri Viminale ha annunciato il ricorso al Tar contro l’ordinanza Musumeci, ieri è scesa in campo anche la Conferenza episcopale siciliana per ribadire il proprio no a «provvedimenti contro i migranti nella logica del capro espiatorio», quando invece, continua il comunicato a firma del vescovo di Noto, Antonio Staglianò (delegato della Cesi per le Migrazioni), «in questo momento il pericolo vero è un movimento incontrollato, e forse poco controllabile, a motivo del turismo e della movida».