Nel giorno in cui la Polonia entra tecnicamente per la prima volta in recessione dalla caduta del regime comunista (vera tegola per il premier Jarosław Aleksander Kaczyński, che si era fatto forte, lo scorso anno, in campagna elettorale del benessere economico del Paese) e ricorda il 40° anniversario dello scoppio degli scioperi nei cantieri navali Lenin di Danzica, che avrebbero visto Lech Wałęsa diventare uno dei leader della protesta e portato, nel settembre successivo, alla costituzione di Solidarność (il primo sindacato unitario e libero non solo della Polonia ma anche dell’allora blocco sovietico), non cessano le prese di posizioni autorevoli su quanto successo a Varsavia il 7 agosto.