A pochi giorni dalla revoca polacca e ungherese del veto al Recovery Fund il Parlamento monocamerale magiaro ha oggi approvato un pacchetto di emendamenti alla Costituzione, che, nel giro di appena nove anni, costituiranno la nona riforma della Carta o “Legge fondamentale dell’Ungheria” (Magyarország Alaptörvénye).
Con 134 sì, 45 no e 5 astensioni l’Assemblea nazionale ha infatti recepito l’emendamento 9 col quale, sulla base delle perentoria affermazione che «la madre è una femmina e il padre è un maschio»., viene conseguentemente affermato che «l’Ungheria protegge il diritto dei bambini di auto-identificarsi con il sesso con cui sono nati».