«Se n’è andato l’autore di Anonimo lombardo, lo scrittore che negli anni sessanta, dalle colonne del Corriere, inoculò con stile nella piccola borghesia lombarda il virus Lgbt+».
Con queste parole, a corredo di una foto scattata alcuni anni addietro a Roma presso Palazzo Primoli in occasione di un convegno dedicato a Mario Praz, il poeta e accademico Franco Buffoni ha ricordato su Facebook Alberto Arbasino, uno degli intellettuali più raffinati e sagaci del XX secolo, spentosi domenica, all’età