Il 2020 è stato l’anno di Netflix, e non solo per via delle orribili contingenze che ci hanno costretto a casa, spersi e nello stesso tempo rinfrancate dalle prospettive emotive e cognitive digitali.
Se non è vero che natura non facit saltum, nel senso negativo del salto di specie della peste Covid-19, questo vale anche nel senso positivo dei salti energetici e ideativi che le migliori serie Netflix generano negli spettatori, producendo immaginari di libertà e amore.
Il caos può essere cambiamento creativo, carnevalesco non baraccone, visione del mondo anche storicamente scatenata, come ci ha mostrato Shonda Rhimes con Bridgerton.