Di contro alla martellante voce tutta al maschile di porporati e vescovi contro il ddl Zan, che, mentre dicono di non essere contrari al provvedimento e di non volersi ingerire, ne chiedono poi una riformulazione tale da segnare la strada dell’affossamento, c’è quella tutta al femminile di teologhe scese in campo e senza infingimenti a favore dello stesso ddl.
Con una lettera aperta diffusa ieri il Consiglio di presidenza del Coordinamento Teologhe Italiane, composto da nomi dal calibro di Lucia Vantini, Donata Horak, Alice Bianchi, Federica Cacciavillani, Anna Carfora, Simona Segoloni e Rita Torti, ha dichiarato: «Ci sono dei momenti in cui è necessario prendere una posizione, anche se in un campo di battaglia disegnato in modo un po’