Il romanzo di Pajtim Statovci Le transizioni (Sellerio, Palermo 2020, pp. 260, €16) è un libro complesso e la primissima impressione che voglio registrare nella sua lettura è quella del disorientamento. Non c’è una trama classica, non c’è unità di luogo e di tempo, anzi i luoghi cambiano continuamento in una specie di via crucis disordinata e piena di dolore e i tempi vanno indietro e avanti come in un gioco dell’oca pieno di caselle che catapultano a caso il filo narrativo. Non c’è unità di voce narrante, quella del/della protagonista, che cambia identità senza avvertire in nessun modo il lettore e senza sentire in alcun modo il bisogno di giustificarsi.